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I nostri progetti

Scegliere un progetto   “Montessori in Valle”  : è una scelta impegnativa che esige delicate attenzioni e un confronto continuo tra casa e progetto, ma è anche una scelta controcorrente.  

Sul territorio nazionale da oltre trecento anni, malgrado vari ammodernamenti, vige un modello in cui l’adulto è il protagonista attivo che insegna parlando ai bambini fermi silenziosi in ascolto passivo. 

All’inizio del Novecento si avviò in Europa un vasto movimento detto delle scuole nuove che volevamodificare questo modello di scuola aggressivo e giudicante, rendere attivi i bambini e riconoscere le loro capacità di auto correzione. Ebbe forte influenza nei paesi del nord, salvo quelli governati da dittature come Germania e Russia o, al sud, Spagna, Portogallo e Italia con il fascismo. 

La proposta Montessori fu, fin dal 1907, una delle più avanzate in quanto affermava che:  

  • Ogni bambina o bambino è un essere unico, uguale a nessun altro.
  • Ogni bambina o bambino ha una propria ricchezza interna, tutta da scoprire.

Nessuno di loro è un vaso vuoto da riempire e nemmeno un legno storto da raddrizzare. 

Ogni individuo in crescita è fin dal primo anno di vita in grado di scegliere ciò che gli corrisponde per le sue esplorazioni e tende alla propria indipendenza (e successiva autonomia).  

Nella sua “lunga infanzia”l’essere umano attraversa fasi alterne molto differenti tra loro, un po’ come quelle che si osservano in natura del bruco che si trasforma in farfalla o del girino che diventa una rana, diversissima da lui.  

Basta confrontare i periodi 0-3 e 3-6 –prima infanzia – con la seconda infanzia (6 – 12) o questa con il periodo puberale dai 12 ai 15 o con l’adolescenza 15-18 anni e ci si renderà conto delle grandi differenze da un piano all’altro. 

Prendere coscienza delle diversissime esigenze di sviluppo di ogni piano significa dare le giuste risposte che figli e  i Bambini  si aspettano e non correre il rischio di trattare i piccolissimi come “già grandi” e gli adolescenti come “bebè incapaci di responsabilità”. 

Al di là di queste differenze, un progetto Montessori si fonda su alcuni criteri base forti già di esperienze maturate in ogni dove nel Mondo :

  1. L’essere umano è sempre attivo fin dalla nascita attraverso i sensi e ha in sé capacità auto formative e auto- correttive, persino se è in condizioni fisiche o psichiche di svantaggio. 
  1. La prima essenziale risposta alle esigenze di sviluppo è poter scegliere liberamente ciò che lo interessa
  2. La sua libera scelta deve avvenire in un ambiente definito e preparato che sarà adeguato al piano di sviluppo in cui l’individuo si trova. 
  3. L’adulto è una guida, un punto di riferimento in una relazione basata sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Per questo motivo l’adulto si allena a una continua osservazione dei segnali che giungono dal bambino o dal ragazzo per sapere come rispondervi. 
  4. L’adulto/educatore ha una formazione molteplice e continua
    1. conosce e perfeziona i contenuti da offrire in risposta alle esigenze di crescita degli allievi;  
    2. ha una formazione etica nel senso che nella relazione educativa assume sempre un comportamento coerente e nonviolento, ovvero: non alza la voce, non eccita alla competizione, non usa l’ironia, non predica il “dover essere”, né l’obbligo all’ubbidienza; 
    3. non fa mai uso di premi e castighi, promesse e minacce, di ricatti, di voti e giudizi, verbali o scritti; 
    4. la sua formazione è continua nel senso che continua ad affinarsi la sua capacità di osservazione, la capacità di valutare il percorso di un bambino senza giudicare, di arricchire le proprie conoscenze: i mezzi sono i confronti con le colleghe, la partecipazione a occasioni di approfondimento, visite ad altre scuole, nuove letture. 
    5. è formato o in formazione presso corsi nazionali dell’Opera Nazionale Montessori o AMI

6. L’ambiente fisico deve essere:  

  1. il più possibile armonioso, curato nei colori nelle immagini, nei materiali;  
  2. semplice, ordinato, tutto interamente a disposizione dei bambini e ben visibile, tale da consentire a ciascuno di loro di agire in prima persona, controllando il proprio operato; 
  3. deve offrire un’ampia e diversificata gamma di proposte tra le quali scegliere.  

Non ci sono oggetti in doppia o triplice copia, ma varianti della stessa proposta. 

7. Bambini hanno piena libertà di scelta, di azione, tempo, postura, scelta eventuale di un compagno, ma devono seguire due regole che, piccoli o grandi, tutti imparano a poco a poco: 

  • ogni oggetto adoperato si rimette a posto; 
    • non si può mai togliere un oggetto ad un compagno. 
    • un oggetto non si distrugge 
    • non si fa del male ad un compagno o a se stessi, agli adulti, né ci si mette in condizioni di grave pericolo 
  1. Il tempo delle attività appartiene il più possibile al singolo bambino o ragazzo.
  2. Ogni azione svolta da un bambino, che gli venga proposta o che sia legata a un suo interesse/bisogno – apparecchiare la tavola o mangiare, disegnare o tenere pulito il bagno, risolvere un problema di geometria o raccogliere le foglie del giardino, giocare con i compagni o studiare le guerre napoleoniche – ha lo stesso valore ed esige la stessa cura: non ci sono attività più importanti di altre. 

Vedere ogni bambino come è e non come vorremmo che fosse. Ci fidiamo di lui.  Lo accettiamo per quello che sa fare e per come entra in relazione con gli altri. Gli diamo tempo e fiducia – c’è il veloce e il lento, il brillante e il modesto, il chiacchierone e il silenzioso – ognuno fa il proprio cammino al meglio delle sue possibilità quando si sente a proprio agio in una situazione in cui la sua diversità / originalità viene apprezzata come quella di tutti gli altri. 

 Chiediamo, Infine,  agli adulti autocritica, autocontrollo, autodisciplina: un grosso lavoro su di sé per liberarsi dei condizionamenti ricevuti dal vecchio modello educativo, comune a tutti educatori e amministratori, un impegno tutt’altro che facile.